Osservazione, immaginazione e astrazione, cardini del processo creativo di Pasquale Celona, si riflettono nella tecnica e nello stile personale dell’artista. Una tecnica sperimentale, la sua: quale artista formatosi autonomamente l’ha affinata nel tempo per fissare sulla tela la luce e i colori di visioni che, nella loro traduzione pittorica, si sono fatte sempre più leggere e vibranti. Ed è così che trasparenze ed effetti cromatici sempre più ricercati esaltano la vitalità di figure stilizzate, naturali e al tempo stesso artefatte, in immagini permeate di un senso di eternità. Una pittura più materica, corposa, caratterizza le fantasie geometriche con reminescenza Cubista e Metafisica dei lavori degli esordi e di diverse opere del primo decennio di attività. In seguito, prende il sopravvento una stesura più fluida e leggera del colore così che la brillantezza dei pigmenti puri in olio di lino, applicati su una imprimitura chiara, restituisce l’essenza di ciò che l’artista immortala a pennello.
Quasi sempre le composizioni sono dipinte direttamente sulla tela: relativamente pochi, rispetto alla vasta produzione pittorica, sono i bozzetti o disegni a linea tonale, tracciati a matita o penna su carta e poi essere riportati sulla tela in modo da realizzare soluzioni figurative più complesse, come nel caso del Terremoto a Gemona.
Soprattutto a partire dagli anni Novanta, molteplici tratti a pennello leggeri e brevi di una mano ormai sicura nell’esecuzione danno vita a trasparenze policrome, riflessi su specchi d’acqua appena increspati, nuvole cangianti, vele rigonfie di una brezza marina che sospinge barche dalle forme arrotondate fra le acque chete di un Mediterraneo quasi magico. La texture cromatica, dominata talvolta da colori brillanti e tal altra da tinte pastello, è un elemento chiave nella rappresentazione di immagini da sogno, ovvero realtà sospese fra gli elementi di aria, acqua e terra in una atmosfera quasi sacra. Ne l’Annunciazione, per esempio, la Vergine distesa su uno scoglio immerge la punta di un piede nell’acqua placida e cristallina dai toni verde giada.
All’alba del nuovo millennio Pasquale Celona ha optato talvolta per una imprimitura dai toni caldi sulle sue tele – impiegando il giallo paglierino, l’arancio o il cremisi per ottenere effetti di luce e colore originali, dal forte impatto visivo. Esempio ne sia il Seminatore di Zizzania, preceduto da un bozzetto su carta il cui tratto preciso rivela la nitidezza dell’immagine così come nasce nella mente del suo autore. Vale la pena rilevare come questo e altri lavori recenti segnino un passaggio importante nella parabola artistica di Pasquale Celona, che dopo aver vagato in un universo immaginario di figure placide e nature morte fluttuanti, parrebbe ora volgere nuovamente lo sguardo sulla realtà del suo tempo. Una realtà segnata da conflitti fra i popoli e profonde fratture nel rapporto fra Uomo e Natura – quella natura che egli ha imparato ad amare fin da bambino nella sua terra natale, dove regna sovrano il profumo del bergamotto. Seppure soggette a una certa evoluzione tecnica e stilistica lungo una parabola artistica di otto lustri, i dipinti di Pasquale Celona fondono sempre reale e immaginario nel processo creativo, che non di rado prevede la rielaborazione di una composizione nell’arco di diversi anni, producendo una serie di varianti. Le sue pitture sono visioni ideali, “pure” nella loro essenza. Forse proprio per questo sono realizzate con una tecnica, per così dire, “tradizionale”: non ci sono resine nel legante, l’olio di lino, nemmeno per le velature. Né sono impiegate resine per la verniciatura, da sempre assente. Ecco perché il tempo non ha spento i colori di una “pittura di luce”, durevole ma al tempo stesso delicata, che cristallizza le visioni da sogno di un artista del Mediterraneo.

 

PASQUALE CELONA’S TECHNICAL
AND STYLISTIC PATH IN PAINTING
by Melanie Zefferino

Observation, imagination and abstraction, key features in Pasquale Celona’s creative process, show through his style and painting technique. As a self-taught artist he has developed his own technique through experimentation in order to transpose the colours and lightness of his visions on canvas. Those visions, in their pictorial translation, have become increasingly subtle and vibrant. Hence, finer and finer effects of transparency, colour contrast, and shading have been devised to give breath of life to stylised figures, combining naturalness and fictiveness within images imbued with a sense of eternity. A thicker, duller painting layer gives shape to the vaguely geometrised compositions or his early years until the 1980s, wherein a reminiscence of Cubism and Metaphysical painting is evident and can be seen. Then, a more fluid and subtle use of colour gains momentum: pure pigments in linseed oil is laid onto the canvas, prepared with a light imprimitura so as to enhance their brightness a while figures are “drawn by the brush” directly onto that ground. Few, in fact, are the drawings or made by the artist with pencil or pen and paper as a preliminary study for more complex compositions, such as Earthquake in Gemona.
Especially since the 1990s, multiple, brushstrokes revealing confidence in execution have given breath of life to polychromous transparencies in the representation of slightly creased water surfaces, opalescent clouds, wind-blown sails of small vessels that appear to be navigating in the Mediterranean sea by magic. Colour texture, dominated either by bright or pastel colours, is a key element in the artist’s rendering of dreamlike realities, however permeated with a kind of sacred atmosphere blending the earth, air and water elements. In the Annunciation, for instance, dips her left foot into the jade-green, crystal-clear sea water.
At the dawn of the new millennium, Pasquale Celona has at times opted for a warmtone imprimitura – light yellow, orange, or crimson red – to obtain original light effects with a stunning visual impact. An example is the Sower of Discord (2018), preceded by a sketche whose neat traits reveal how clear is the vision originating in the artist’s mind before he would actually turn it into image. It should be noted that those paintings mark a crucial phase in Pasquale Celona’s artistic path: after having explored an imaginary universe of placid figures and fluctuating still lives, he seems to be setting his eyes back again onto the reality of his day. A reality in which war has left an indelible mark, as has the profound fracture in the relationship between Mankind and Nature. Since he was a child, Pasquale has deeply loved nature, which in his native town manifests its allure through the scent of bergamot.
While having been subject to technical and stylistic change throughout his artistic career spanning four decades, Pasquale Celona has always blurred the boundaries between reality and imagination in his creative process. Sometimes, that envisages the reinterpretation of a particula composition over the years, which results in a series of variants which, like all Pasquale’s representations, are ideal visions conveying a sense of purity. Perhaps precisely because of that reason, his works are made with a traditional painting technique: no resins are mixed into the linseed oil binder for glazing, nor are they used for final varnishing, which he has always avoided. Time has therefore not spoiled the hues of Pasquale Celona’ ‘paintings of light’ through which, an artist from the Mediterranean, he has crystallised his dreamful views of the world.